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Pubblicato: 17-03-2014 | Blog Torna all'elenco

In circolazione esistono differenti tipi di aerosol. Se ad un occhio inesperto la differenza sembra essere esigua, in quanto tutti esercitano la medesima funzione, è consigliabile invece operare una scelta in modo mirato valutando le proprie esigenze.

Per poter ponderare la propria scelta, basandola su giuste motivazioni, è più che opportuno informarsi dal proprio medico oppure dal proprio farmacista su quale sia il prodotto migliore per il proprio caso specifico.

Se si desidera fare una scelta oculata è bene, oltre che chiedere un consiglio specialistico, informarsi sulle varie tipologie presenti in commercio.
Ve ne sono di tre diverse categorie, ognuna che adotta una differente tecnologia.
L’aerosol di tipo pneumatico è quello più presente nelle case italiane. Esso funziona grazie ad un compressore che utilizzando l’aria presente nell’ambiente la spinge con forza all’interno dell’ampolla in cui è contenuto il medicinale o la sostanza che si vuole nebulizzare.

Frantumando le molecole all’interno dell’ampolla esse vengono incanalate attraverso l’attrezzo che si desidera utilizzare (che può essere la mascherina, il nasale o il boccaglio) per essere poi inalate dal paziente. L’esecuzione del processo risulta abbastanza lunga e rumorosa e per questo si rivela poco adatta a bambini e neonati.

Un’altra tecnologia disponibile in commercio è l’aerosol a ultrasuoni. Esso invia un’onda d’urto disgrega il medicinale scelto, nebulizzandolo in particelle, le quali, sempre attraverso l’apposita apparecchiatura, vengono naturalmente immesse  attraverso la respirazione nelle cavità respiratorie.
Questo sistema risulta veloce e silenzioso, quindi più indicato del precedente per i più piccini.

L’unico svantaggio dell’aerosol a ultrasuoni è che non può essere utilizzato con farmaci in sospensione, per esempio le medicine a base di cortisone, in quanto le molecole non riescono a nebulizzarsi completamente per permettere una buona inalazione.

L’ultima tipologia esistente è chiamata Mesh ed è la più avanzata tecnologicamente delle tre. Essa, grazie ad un setaccio che “frantuma” il medicinale tramite un’onda d’urto, sospinge le molecole che si creano verso le vie respiratorie, in modo che il medicinale possa facilmente essere inalato, in questo caso anche quello cortisonico. Veloce e silenzioso, questo metodo non presenta controindicazioni e, anche se risulta il più caro in termini di prezzo dei tre, si rivela anche particolarmente adatto ad essere utilizzato per la cure di bambini.

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