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L’aerosolterapia è una delle pratiche maggiormente prescritte ai bambini dai pediatri in caso di patologie alle basse vie respiratorie, molto frequenti nell’infanzia.
In alcuni casi però, I bambini, non sembrano gradire troppo questo trattamento e risulta notevolmente difficile sottoporli correttamente alla cura. La causa primaria di questo rifiuto va individuata sia nel rumore che nella durata. Anche se il bambino è già abbastanza grande da non aver paura del suono prodotto dall’apparecchio aerosol, non riesce a svolgere nessun’altra attività e annoiandosi può tendere a respinge la terapia.
Esistono tuttavia diversi tipi di aerosol tra i quali individuare quello più adatto all’aerosolterapia per i propri bambini: aerosol pneumatici, aerosol a ultrasuoni e aerosol a tecnologia VibMesh.
La prima tipologia di aerosol è quella più comune e facilmente reperibile, quella che solitamente tutti noi utilizziamo.
Essa si rivela però rumorosa e con tempi di nebulizzazione più lunghi, soprattutto per un bambino.
Gli apparecchi aerosol a ultrasuoni sono invece decisamente meno rumorosi e più veloci. Tuttavia, questo particolare aerosol non può venire utilizzato per tutti i trattamenti: in caso di terapie cortisoniche è infatti scarsamente efficace.
L’aerosol con tecnologia VibMesh invece, non ha questi problemi: adatto a qualsiasi terapia, silenzioso e veloce, è decisamente il più adatto per essere utilizzato dai bambini. Il prezzo di quest’ultimo è leggermente superiore rispetto agli altri due modelli, ma la piccola differenza di costo vale assolutamente la pena. Quindi per i pazienti più piccoli non sottoposti a terapia cortisonica, il modello ad ultrasuoni rappresenta comunque un’ottima soluzione.
In caso si possieda però già un aerosol pneumatico, non si deve disperare: attraverso piccoli espedienti si può cercare di distrarre il piccolo, facendogli pesare meno il tempo da trascorrere per terminare l’aerosolterapia; a questo scopo Flaem mette a disposizione una serie di simpatici pupazzetti applicabili all’ampolla per intrattenere e distrarre il bambino durante la terapia.